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Mondiali Antirazzisti: tutti in campo per l'accoglienza

Sabato 7 luglio sono previste le finali e tante magliette rosse "contro l'emorragia di umanità". Servizi su Rai Radio 1 sport e Radio Articolo 1

 

La XXII edizione dei Mondiali Antirazzisti organizzati dall’Uisp è partita giovedì 5 luglio con un calcio d’inizio affidato ai bambini e una stretta di mano tra tutti i partecipanti di 125 squadre, con ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo. Nell’area verde di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia (Mo) si continua a giocare sui 20 campi che ospiteranno, fino a sabato 7 luglio, oltre 150 partite no stop dalla mattina al tramonto. GUARDA IL VIDEO

Una manifestazione unica nel suo genere capace di lanciare messaggi di integrazione e di coesione sociale attraverso lo sport: “I Mondiali antirazzisti sono un esempio di futuro e di un'umanità possibile - dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - lo sport da sempre é un collante di relazioni, conoscenza reciproca e di rispetto. Valori di diritto universale per una migliore convivenza civile nel nostro Paese e in Europa”.

L’Uisp aderisce alla campagna lanciata in queste ore da Libera e altre associazioni “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità” che culminerà il 7 luglio, giornata conclusiva dei Mondiali Antirazzisti.

“Il mese scorso le ragazze italiane del calcio, con un capitano che si chiama Sara Gama, hanno conquistato l’accesso alla finale della Coppa del mondo del calcio femminile - ha detto Carlo Balestri, organizzatore dei Mondiali antirazzisti, ai microfoni di Radio Articolo 1 - Siamo davanti a un mondo che è cambiato radicalmente, in cui hanno diritto di cittadinanza a tutti gli effetti anche le persone che hanno colori diversi da quelli a cui siamo abituati, in cui la società non è più solo multiculturale, ma interculturale. Noi vogliamo che questo ritardo culturale italiano venga velocemente assorbito. Non possiamo più vivere come società chiusa, ma dobbiamo aprirci all’altro”. ASCOLTA L'AUDIO

E' intervenuto anche Damiano Tommasi, presidente AIC-Associazione Italiana Calciatori, che da quattro anni partecipa con una squadra ai Mondiali Antirazzisti: "Un'occasione in più per racconatre lo sport e il calcio come veicolo di relazione - ha detto Tommasi - La concretizzazione di quello che si dice spesso: il calcio è uno strumento fenomenale, come tutto lo sport, per l'inclusione".

"Il 18 luglio Nelson Mandela avrebbe compiuto 100 anni - ha detto Raffaella Chiodo Karpinsky, internazionale Uisp - Ai Mondiali Antirazzisti celebreremo questo importante annivesario, in particolare grazie alla presenza dell'ambasciatore del SudAfrica, Shirish M.Soni, che ha visitato i campi e ha detto che i Mondiali sono parte integrante del calendario di celebrazioni, l'evento più importante tra quelli organizzati in Italia". GUARDA IL VIDEO con l'intervento dell'ambasciatore.

Dopo l'avvio del torneo di calcio, giovedì 5 luglio, hanno preso il via anche le rassegne di rugby, pallavolo e basket, insieme agli incontri con i volontari internazionali di Younet e del progetto 0011, che vedrà l’Uisp al fianco di Action Aid. Il progetto è costruito attorno agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Onu e ai Mondiali Antirazzisti ci sono più di cento ragazzi coinvolti, provenienti da diverse città italiane.

“Nel nostro paese – ha dichiarato Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid –  in questo momento storico, notiamo una tensione ad escludere, più che ad includere. La logica dell’esclusione tende a prevalere e bisogna avere il coraggio di dire che c’è da recuperare un senso della politica”.

Venerdì 6 luglio Rai Radio 1 Sport ha aperto un'altra finestra sui Mondiali Antirazzisti, in cui è intervenuta Katia Serra, ex calciatrice e rappresentante AIC-Associazione italiana calciatori: "Come Aic scendiamo sempre in campo contro le discriminazioni – ha detto Katia Serra - essere presente qui è una responsabilità. Da 4 anni partecipiamo con una squadra mista, all’insegna dell’integrazione, perché crediamo fortemente nel valore inclusivo del calcio. Sono sempre contenta di esserci, si respira un clima che ti arricchisce. Siamo convinti che non faccia differenza giocare in un mega stadio, come in Russia in questi giorni, o qui nel campo disegnato sulla terra, l’importante è condividere con altri l’entusiasmo di correre dietro a un pallone”. 

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"La nostra presenza qui vuole sottolieare il nostro impegno contro ogni forma di razzismo - ha detto Fabio Appetiti, ufficio stampa AIC - Il calcio è un ponte, non conosce frontiere, quindi crediamo in una manifestazione come questa che attraverso il calcio vuole rappresentare l'integrazione, in cui ci si sente tutti uniti dal linguaggio del calcio. Siamo orgogliosi di essere qui e sostenere questa manifestazione, in cui lo sport è un veicolo per abbattere ogni muri". GUARDA IL VIDEO (Ivano Maiorella-Elena Fiorani)